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"Il cosmo magico di Leonardo". Recensione catalogo mostra.



Siamo qui per il secondo appuntamento con la rubrica “recensioni libri” e stavolta parliamo del catalogo della mostra di Leonardo sulla tavola dell’“Adorazione dei Magi” agli Uffizi di Firenze. Il libro si intitola “Il cosmo magico di Leonardo. L’Adorazione dei Magi restaurata”, edito da Giunti Editore. Sono 127 pagine e il costo è di 30€. Ormai la stragrande maggioranza degli appassionati d’arte e non, saranno a conoscenza del restauro della tavola dell’”Adorazione dei Magi” di Leonardo, che ha portato via più di sei anni di lavoro intenso e faticosissimo. Già nella prefazione è chiaro lo sforzo che i restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure, hanno dovuto svolgere per la buona riuscita del lavoro. La tavola in questione era da sempre stata motivo di domande e interrogativi, perché tanto era ancora nascosto sotto la patina scura che il tempo e i ritocchi avevano creato, non lasciandone intravedere la bellezza. La paura di sbagliare non è stata poca, primo perché Leonardo nasconde ancora tanti misteri e secondo perché sull’opera non si conosceva molto. Non mi soffermerò nuovamente sulla storia del quadro, che potete trovare in un articolo scritto in precedenza, dirò solo che la tavola era stata commissionata per l’altare della chiesa di San Donato a Scopeto intorno al 1496 e mai terminata per la partenza di Leonardo a Milano. Verrà sostituita dalla pala di Filippino Lippi. E anche di lui si parla nel catalogo. Le due opere (quella di Leonardo e quella di Lippi) sono esposte vicine per mostrare differenze e comunanze di intenti. Inutile dirlo, la tavola del Lippi ha uno stile completamente diverso da quello leonardesco, ma contiene in sé alcuni misteri che vengono ampiamente argomentati in uno degli ultimi capitoli del libro. Interessante sarà capire chi è il personaggio con un astrolabio in mano e perché. La parte dedicata al restauro è dettagliata, spiega molto bene l’analisi della tecnica pittorica, del supporto, della composizione lignea della tavola e serve a comprendere le difficoltà di restaurare un dipinto non finito, come gran parte delle di Leonardo. Un’appendice è poi dedicata alle parti mancanti della tavola del Lippi, ossia cornice e predella e alla storia dell’allestimento che nei secoli hanno subito entrambi i capolavori. Prossimamente sarà stampato un nuovo libro ancora più dettagliato che spiegherà per filo e per segno i passaggi del restauro, quindi molto interessante per gli aspiranti restauratori e per quelli che già lo sono.

Nel complesso sono rimasta molto soddisfatta del catalogo perché riesce a mettere in luce un’opera che fino a poco tempo fa era quasi sconosciuta. Grazie al restauro è stato possibile vedere i reali colori e le luci utilizzate da Leonardo e per questo non possiamo fare altro che ringraziare l’instancabile lavoro dei restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure.


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