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Alcune curiosità che forse non sapevi su Jeff Koons

L'arte contemporanea e i suoi protagonisti sono ancora oggi molto bistrattati. La famosa frase "Lo potevo fare anche io" riecheggia tra le masse, convinte che l'arte di oggi non abbia nulla a che vedere con quella del passato. È vero? Non proprio. Ogni fase artistica rispecchia il momento storico in cui si trova a vivere e non dimentichiamo che l'arte contemporanea (il cui termine è relativo, perché era contemporanea anche l'arte di Michelangelo e Raffaello) non è solo Jeff Koons o Maurizio Cattelan, due degli artisti più rivoluzionari. L'arte di oggi è anche pittura e scultura tradizionali. Avremo modo in futuro di conoscere altri artisti che, forse, saranno più congeniali all'idea che le persone hanno dell'arte. Ad ogni modo, se volete approfondire l'arte contemporanea e il perché appaia incomprensibile, vi lasco un articolo scritto qualche tempo fa che ne parla in modo molto dettagliato ----> link


Ma veniamo adesso all'argomento di questo articolo: Jeff Koons, uno di quegli artisti che o lo si ama o lo si odia, senza mezzi termini. Vidi una sua mostra nel 2013 a Francoforte, di cui purtroppo non ho fato perché era proibito farne, ma di cui sono rimasta molto affascinata (era la prima volta che lo vedevo dal vivo). In Italia non mi pare siano state fatte mostre monografiche su questo artista e la cosa un po' mi dispiace. Si tratta ancora molto poco l'arte di oggi e questo non fa, secondo me, che accrescere ancora di più l' "astio" nei suoi confronti.


Vediamo adesso un po' di curiosità sulla figura artistica di Koons. Siete pronti?



1) Nel novembre 2015 è stata venduta una sua opera: Balloon dog (orange) per 60 milioni di dollari. È l'artista vivente più quotato fino ad oggi.

2) La sua carriera inizia al Maryland Institute College of Art di Baltimora, per poi proseguire all’Art Institute di Chicago, dove si è laureato nel 1976.

3) Inizia a lavorare al Museum of Modern Art nel 1977, quando si trasferisce a New York. In questo periodo realizza fiori e conigli gonfiabili fatti con il plexiglass, plastica e specchi. Diverranno le sue icone.

4) La sua arte parla di decadenza consumistica. Un'opera chiave su questo argomento è Luxury and Degradation. Di cosa si tratta? Di una serie di immagini pubblicitarie di liquori e rendering scultorei di bar da viaggio.

5) Alla Biennale di Venezia del 1990 presenta le prime sculture pornografiche. Vediamo un giovane Koons con la moglie Ilona Staller (meglio conosciuta come Cicciolina) posare in modo provocante e chiaramente pornografico. Quando nel 2013 vidi la mostra a Francoforte, c'era anche la sezione pornografica (vietata ai minori di 18 anni). Mi domandai a che scopo fece questo: protagonismo? La risposta di Koons, in un'intervista al "Guardian" nel 2015 è stata questa: " Quando l’ho fatto, stavo solo pensando alle idee intorno a me. Sono stato coinvolto dalle immagini banali. Mi sono reso conto che le persone rispondono a cose banali; non accettano la propria storia; non partecipare all’accettazione del proprio essere. Ho iniziato quindi a portare il banale nel corpo. Dove iniziano le persone a provare sensi di colpa, vergogna e rifiuto di sé? Volevo entrare in "Made in Heaven" con la biologia, la procreazione; guardando la natura e affrontando le idee dell’eterno". "Made in Heaven" è il titolo di questa serie di opere pornografiche.


Jeff Koons, Balloon Dog (orange)


6) Un'altra serie molto famosa è Puppy, i grandi cagnolini giganti che popolano alcune piazze sparse per il mondo. Il primo venne realizzato nel 1992 e presentato alla Documenta 9 di Kassel. Il cane rappresentato è un terrier West Highland, fatto con terra e fiori.

7) Una delle più recenti opere di Koons è stata creata nel 2016 a Parigi, la scultura Bouquet of tulips. Si tratta di tulipani colorati fatti con plexiglass e specchi. Koons la realizzò per commemorare le vittime degli attenti nella capitale parigina dell'anno precedente. L'opera però non venne subito accettata.

8) Di quale movimento artistico fa parte Koons? È una domanda che spesso viene fatta, ma in realtà non c'è una risposta univoca. Di primo getto verrebbe da dire pop art, dato che le sue opere hanno molte relazioni con la società consumistica del tempo. Ma c'è chi ha parlato di minimalismo o addirittura di dadaismo. Io ritengo che Koons sia un artista a sè e non appartenga a una corrente artistica in particolare. Ricordiamoci inoltre che molti artisti sono stati inseriti in movimenti grazie alla critica e non perché loro lo volessero.


Di Federica Pagliarini

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