Banksy torna a far parlare di se a Londra. In occasione della mostra dedicata a Jean Michel Basquiat al Barbican Centre, lo street artist di Bristol realizza due graffiti all’esterno dell’area museale. Nel primo vediamo un riferimento all’opera di Basquiat “Boy and Dog in a Johnnypump”, dove il protagonista viene perquisito da due agenti della polizia. Si vuole sottolineare quello che sarebbe accaduto oggi se Basquiat fosse ancora in vita (ricordiamo che è morto nel 1988 a soli 27 anni, a causa di un overdose). Sarebbe stato interrogato e fermato come un qualunque ragazzo nero a causa della sua “mania” di disegnare graffiti sui muri. Forse nessuno lo avrebbe inneggiato come accade oggi. Anche il secondo intervento riprende un marchio di fabbrica dell’artista: la corona che viene in questo caso moltiplicata e inserita in una ruota panoramica. Evidente è la polemica nei confronti della trasformazione che sta subendo la street art. Infatti sempre di più sono le mostre costruite ad hoc su quest’arte che mai è andata a braccetto con i musei.
Dove abbiamo notizia di questi interventi? Le uniche due fonti sono il sito internet di Banksy e il suo profilo Instagram ufficiale. La maggior parte saprà infatti che la sua identità non è conosciuta e forse mai verrà a galla (probabilmente non si tratta nemmeno di una sola persona, ma potrebbe essere una “crew” affiatata che lavora insieme).
La cosa importante da sottolineare è che l’intervento di Banksy non è correlato con l’evento museale. Lui ha agito in solitaria, senza avere rapporti di nessun tipo con direttori o curatori della mostra. Il suo è solo un omaggio al writer e pittore statunitense che ormai è diventato un’icona mondiale.