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La ''Gioconda nuda'': un disegno di Leonardo?


Da poco tempo è giunta la notizia che la “Gioconda Nuda”, un disegno a carboncino che si trova al Musée Condè del Castello di Chantilly, è stata trasferita nei laboratori del Louvre per essere studiata e approfondita. Il motivo? Si ritiene possa essere un disegno autografo di Leonardo da Vinci. L’opera è stata sottoposta da circa un mese ad analisi di ogni tipo: raggi X, luce rasente, radiografia e fluorescenza. Ancora non sono stati resi noti i risultati e forse non lo saranno ancora per un po’, almeno fino a quando non si avrà qualche notizia certa. La cosa straordinaria è che questo disegno (un doppio foglio incollato di 72cmx54cm) è uguale ad un’opera realizzata dall’allievo prediletto da Leonardo: il Salai. Costui era entrato nella bottega del maestro vinciano intorno al 1490 quando aveva solo dieci anni. Rimase con il maestro per tutta la vita, accompagnandolo anche in Francia e rimanendo con lui fino alla morte. Il suo vero nome era in realtà Gian Giacomo Caprotti e proveniva da una famiglia modesta. Il soprannome Salai è il diminutivo di “Saladino”, uno dei diavoli protagonisti del “Morgante” del Luigi Pulci, testo molto conosciuto al tempo di Leonardo. Il ragazzo aveva infatti un temperamento burrascoso, incline ai furti (sappiamo che rubò spesse volte soldi a Leonardo stesso) che non lo lasciò lontano dai guai. Morì infatti per una “schioppettata” intorno al 1525. Probabilmente si sarà trovato coinvolto in un litigio a causa dei suoi atteggiamenti.



Nulla esclude che questo disegno a carboncino possa essere di Leonardo stesso e che poi Salai lo abbia copiato realizzando la sua Gioconda nuda. Leonardo infatti era solito far copiare ai suoi allievi propri disegni o quadri finiti (e questo è uno dei motivi per cui esistono tante versioni delle sue opere). Inoltre è conosciuta anche la sua inclinazione a realizzare dei “disegni preparatori” a carboncino e biacca che erano delle vere e proprie opere. Basti pensare al “Burlington Cartoon” con la Sant’Anna, la Madonna e san Giovannino che, nonostante sembri solo un bozzetto, è considerata un’opera finita per la bellezza raggiunta. Nel caso del disegno della “Gioconda nuda” però il problema è più complesso. Esistono infatti circa venti disegni che raffigurano lo stesso soggetto, oltre alla tela attribuita a Salai.

Ancora bisogna capire se il disegno sia antecedente alla “Gioconda” del Louvre o successivo. Per adesso la datazione è molto vaga e troppo ampia: 1485-1638. Questo significa che potrebbe anche essere stata realizzata un secolo dopo la morte del maestro. E non è detto che sia stata presa come modello la “Gioconda” del Louvre. Se non è Leonardo l’autore del dipinto, questo anonimo pittore potrebbe essere stato ispirato all’opera del Salai o agli altri innumerevoli dipinti circolanti sulla Gioconda nuda.

Il disegno resterà ancora un altro mese nei laboratori del Louvre per poi essere esposto nel 2019 per i 500 anni dalla morte dell’artista. Ma chi aveva acquistato questo disegno? Enrico d’Orleans che lo comprò come un disegno di Leonardo da Vinci. Oggi però a quanto pare ci sono dei dubbi a riguardo. Speriamo che presto possa essere fatta luce su questo enigma e attendiamo il 2019 per poterla vedere dal vivo e fare le nostre congetture.


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