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Emozione Arte

Continua la manifestazione di Antonio De Robertis e Emanuele Della Bella sulla scoperta del volto di


Continua la sentita manifestazione dello studioso Antonio De Robertis e il suo collaboratore Emanuele Della Bella per affermare la scoperta di una foto che immortalerebbe van Gogh da adulto (34 anni). Già tempo fa scrissi un articolo su questo argomento (che consiglio di andare a leggere nella sezione “Archivio articoli”) e pubblicai un video dove lo studioso spiegava la scoperta. Dopo aver fatto tappa al van Gogh Museum di Amsterdam, sono giunti ora a Vicenza, alla presentazione della mostra “Van Gogh. Tra il grano e il cielo” nella basilica Palladiana (dal 7 ottobre all’8 aprile 2018). La mostra espone 43 dipinti e 86 disegni del pittore olandese. Si ripercorre tutta la sua carriera artistica, mettendo un accento più marcato sul periodo olandese. Grazie ai disegni (che molto raramente vengono esposti) si riuscirà ad entrare nell’intimità di Vincent e con l’aiuto delle lettere al fratello Theo si metteranno in evidenza aspetti importanti della sua vita straziata. Il curatore è Marco Goldin che per la prima volta cambia impostazione, impostando un taglio diverso rispetto alle mostre realizzate negli anni passati.  Per van Gogh il disegno era un elemento imprescindibile nella realizzazione del quadro e lo racconta più di una volta a Theo. Era quasi come la “grammatica” del quadro, la base che permetteva di vedere tutto in anticipo senza incorrere in errori.



Sullo sfondo di questa mostra Antonio De Robertis apre i suoi striscioni, con la speranza che prima o poi parte della critica e dei musei possano aprire gli occhi ed interessarsi alla scoperta. Questa volta la polemica si rivolge anche allo stato di conservazione del corpus delle opere di van Gogh. Infatti già da 18 anni il Museo d’Orsay avrebbe messo in guardia sulla loro fragilità, ma nonostante tutto si continua con gli spostamenti di museo in museo per mostre temporanee. In particolare il quadro: “Pine trees against a red sky setting sun” (1889) ha cambiato sede museale ben tre volte. L’appello di De Robertis è quello di prestare attenzione e avere un occhio di riguardo per questi capolavori, altrimenti in poco tempo il patrimonio di van Gogh potrebbe essere rovinato irreparabilmente.

Per tutto il resto vi lascio alle foto e al video della contestazione.





 

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