Nascerà a Porto Ercole un museo dedicato interamente a Caravaggio, ma senza opere vere. Cosa significa? E in quale struttura verrà creato? Sarà l’ex asilo Ricasoli, situato su una collina, la “location” centrale per il museo personale dell’artista lombardo, inoltre si sceglieranno altri luoghi in giro per la città, in modo che il pubblico venga inserito in un’esperienza immersiva a 360°. Per il momento l’asilo è in fase di ristrutturazione ed accoglierà riproduzioni in scala reale delle opere del Merisi. Solo una stanza sarà adibita ad ospitare i reali capolavori del pittore, che saranno chiesti in prestito per mostre temporanee. Le riproduzioni saranno quarantatré all’interno della struttura e dodici all’esterno, tutte ad altissima definizione. In più saranno aggiunti maxi schermi e pannelli didattici che racconteranno la vita dell’artista. Tutta la città di Porto Ercole diventerà un grande museo con percorsi d’arte. Si attende una grande affluenza di turisti.
Non è un caso che sia stata scelta proprio la città di Porto Ercole. Qui Caravaggio trovò la morte, ammalandosi di febbre malarica a causa del cocente sole di metà luglio (lo racconta la biografia del Baglione). Voleva tornare a Roma, per chiedere la grazia al Papa Paolo V, che aveva intenzione di revocare la condanna a morte che pendeva sulla testa di Caravaggio dopo l’uccisione di Ranuccio Tommasoni . Il suo ultimo soggiorno prima della morte, fu a Napoli, dove partì con una feluca per tornare a Roma. Arrivato però nei pressi di Palo di Ladispoli (dove avrebbe atteso di rientrare in città, sotto la protezione del feudo degli Orsini), distante circa 40 km da Roma, venne fermato per accertamenti e incarcerato per due giorni. Una volta rilasciato non trovò più la feluca con i dipinti che aveva con sé, come dono per il cardinale Borghese. Questa era infatti ripartita continuando la rotta verso Porto Ercole. A questo punto le notizie sono confuse. Alcuni ritengono che siano stati gli Orsini stessi a procurare un’imbarcazione a Caravaggio per raggiungere Porto Ercole. Non si sa però se la feluca con i suoi bagagli e i preziosi dipinti fossero già ripartiti per Napoli. Caravaggio sarebbe arrivato presso la spiaggia di tombolo della Feniglia e qui, camminando disperatamente lungo la spiaggia, si sarebbe ammalato gravemente di febbre malarica. Venne curato inutilmente nell’ospedale di Santa Maria Ausiliatrice, dove morì il 18 luglio 1610. Nel 2010 venne portato a Porto Ercole il bellissimo quadro del “San Giovanni Battista” oggi in Galleria Borghese, ritenuto uno di quelli che Caravaggio aveva con sé nella feluca. Per l’occasione la mostra venne allestita nella chiesa di Sant’Erasmo.
Il Comune di Monte Argentario pagherà circa 150mila euro per portare a termine questo progetto. I soldi sono stati stanziati tenendo conto del bilancio del comune della cittadina, pari a 23 milioni e mezzo di euro.
L’idea di questo museo è sicuramente particolare e non piacerà a tutti. Voi cosa ne pensate di un museo creato interamente con riproduzioni, anche se in alta definizione, di opere vere dell’artista? Io personalmente sono convinta a metà. Può essere un buon modo per avvicinare il pubblico verso la scoperta di uno degli artisti più studiati di tutti i tempi, ma allo stesso tempo non permetterà mai di avere davanti opere che, diciamola tutta, non potranno mai essere sostituite da nessuna riproduzione, anche se in fedelissima riproduzione digitale.