Pochissime ore fa, è uscito un video su youtube di Guido Carlucci che svelerebbe una nuovissima scoperta sulla Monna Lisa di Leonardo. Su una parte del dipinto, che lo studioso fa vedere tramite un'immagine riprodotta su un computer, si leggerebbe la scritta SALAI LG che Leonardo avrebbe già inserito in tante altre opere, come il carboncino della Monna Vanna nuda e il "San Giovanni Battista". Salai è stato l'allievo prediletto del maestro vinciano, entrato nella sua bottega nel 1490, alla tenera età di dieci anni. Il suo vero nome era Gian Giacomo Caprotti e la lettera G. si rifarebbe proprio al suo nome. Salai era un soprannome datogli a causa della sua natura burrascosa e abbastanza "dispettosa". Il nome è stato ripreso dal Morgante, poema cavalleresco di Luigi Pulci, scritto per la corte medicea. Salai è una contrazione di "Saladino" che nel poema era una potenza infernale. Carlucci vuole così affermare che la Monna Lisa, su cui tanto si è dibattuto e su cui si continua ancora oggi a discutere (uscirà nelle prossime settimane un nuovissimo saggio di Franco Paliaga per Campano Edizioni, che cercherà di dare una nuova lettura all'identità sia della Gioconda che del "San Giovanni Battista") sia in realtà il Salai. Non si tratterebbe quindi né di Lisa del Giocondo né della presunta Bianca Sforza, su cui tanti studiosi si sono soffermati. Una scoperta che forse farà discutere anche per la prossima mostra su Leonardo che si terrà il prossimo anno al Louvre.