Ad Arcevia, nelle Marche, è stata censurata un'opera d'arte contemporanea dell'artista Alt perché ritenuta blasfema. Di cosa si tratta? Di una Madonna, dal tratto tipicamente duecentesco, che tiene in braccio un bottino ricco di promesse di salvezza dietro compenso. A completare il tutto la scritta in rosso "porca". L'opera era stata presentata per il festival d'arte contemporanea "AR(t)CEVIA", in programma fino al 14 ottobre. Già da agosto, quando venne allestita, uscirono i primi clamori. Il pubblico la riteneva blasfema e di cattivo esempio per i più piccoli. Alla fine si è deciso di ritirarla dalla fiera, nonostante l'artista, in accordo con la direttrice della mostra, Laura Coppa, avessero pensato di collocarla dietro una parete, in posizione più nascosta e con la previdente scritta che informava il pubblico che l'opera poteva urtare la loro sensibilità.
Alt non è ne è stato assolutamente contento di questa drastica scelta, in quanto ritiene che non si sia voluto comprendere il messaggio che invece voleva mandare, tutt'altro che blasfemo. Secondo l'artista la Madonna, nella religione cristiana, è da sempre stata usata come icona femminile inventata dai genere maschile. Alt la vede come una "macchina per far soldi" (da questo pensiero la scelta di farle reggere tra le braccia un bottino e non Gesù) e piena di stereotipi maschilisti. La parola "porca" di conseguenza non alluderebbe a nulla di erotico o pornografico, come la maggior parte ha pensato, ma si riferirebbe alla sua immagine usata come strumento economico e di idolatria forzata di una società prettamente maschilista.
[fonte della foto: Finestre sull'Arte]
Non è la prima volta che un'opera d'arte contemporanea crea scalpore. Questa volta però si è toccato, in modo forse troppo pesante, un argomento religioso che sta a cuore a molti. Ritengo in ogni caso ingiusta la scelta di eliminare un'opera da una fiera. Sarebbe stato molto più sensato collocarla in un posto più appartato come era stato proposto. Ci troviamo di fronte, né più né meno, ad un atto di censura tipicamente cinque-seicentesco. Ricordate la "Morte della Vergine" di Caravaggio? Rifiutata perché l'artista avrebbe preso come modella una prostituta morta annegata nell'acqua? In quel caso ci trovavamo ad inizio Seicento e in un momento dove la censura religiosa era all'ordine del giorno, in questo caso nel 2018. Voi cosa ne pensate?