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La ''Muta'' di Raffaello: un triste ritratto?


La "Muta" di Raffaello è un ritratto di donna realizzato da Raffaello Sanzio che, purtroppo, è poco ricordato e trattato dalla critica. È diventato famoso in seguito al suo furto, avvenuto nel febbraio 1975, nel Museo di Palazzo Ducale di Urbino, insieme ad un altro suo capolavoro (la "Flagellazione di Cristo") e alla "Madonna di Senigallia" di Piero della Francesca. Fortunatamente tutte e tre le opere vennero ritrovate l'anno seguente dai Carabinieri di Locarno ed oggi è possibile ammirarle.

La "Muta" rappresenta una donna ritratta a mezzo busto, girata di tre quarti. Il suo volto è melanconico, triste e proprio per questo motivo è stata denominata la "muta". Si è ipotizzato sia stata ritratta in seguito ad un lutto, un evento spiacevole che avrebbe segnato il suo viso. La donna indossa una gamurra verde (un tipico abito che si usava nel Rinascimento) con inserti di velluto rosso. Molto belli gli anelli: quello di destra è molto particolare, in quanto rialzato, di tipica ascendenza nordica, quello visibile sulla mano sinistra invece è uno zaffiro ed è presente nella tradizione orafa fiorentina del Cinquecento. Il décolleté è impreziosito da una collana che termina con una croce dentro cui è incastonata una pietra, molto simile a quella indossata dalla "Dama col liocorno".

Ancora oggi non si ha certezza sulla committenza. anche se sembra che la tavola sia stata dipinta durante il suo ultimo soggiorno a Firenze (datazione compresa tra il 1505 e il 1509). Per questo si dice che siano stati gli Strozzi a richiederla e non i Della Rovere, come sostengono alcuni critici. In ogni caso la tavola compare per la prima volta nel 1666 in un inventario di Carlo de' Medici, anche se non sappiamo come sia giunta fin lì. Sarà poi portata a Palazzo Pitti, per arrivare negli Uffizi nel Settecento. Solo nel 1927 l'opera giunse ad Urbino (città natale di Raffaello), in modo che potesse essere esposta nel Museo di Palazzo Ducale.



Ma chi è la donna ritratta? Si è studiato a fondo questo quesito e l'idea più gettonata è quella che si tratti di Giovanna Feltria, figlia di Federico da Montefeltro (in questo bisogna però scansare l'ipotesi della committenza Strozzi). Se così fosse, sarebbe giusto interpretare la tristezza del volto con un lutto. Infatti il marito di Giovanna, Giovanni della Rovere, morì nel 1501.

La posa della donna e il modo di atteggiarsi ha chiari rimandi a Leonardo, basti ricordare la "Gioconda". E non è una cosa che ci deve stupire. Raffaello guardava molto il maestro vinciano, basta rammentare la "Dama col liocorno" e il ritratto di "Maddalena Doni".

Nel 1983 sono stati eseguiti dei lavori diagnostici che hanno portato a delle interessanti scoperte. Sotto il ritratto che vediamo oggi, ne era stato realizzato un altro, forse era una sorta di studio preparatorio. La donna aveva una scollatura del vestito più ampia e i capelli mossi. Inoltre sembra che la collana con la croce sia stata aggiunta successivamente, forse nemmeno da Raffaello stesso.

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