Di Federica Pagliarini
La "Madonna del cardellino" (1506) di Raffaello è conservata alle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
L'opera è di una bellezza ed eleganza stravolgente. La Vergine è seduta su una roccia e, davanti a lei, ci sono Gesù Bambino e San Giovannino, entrambi in piedi mentre giocano con un cardellino (simbolo della Passione). La Madonna tiene anche un libro aperto in mano, in cui sta leggendo, purtroppo, il destino del figlio. Sullo sfondo un paesaggio collinare, con un ponte, un fiume e alberi che contornano le figure.
Non è difficile cogliere un richiamo a Leonardo e alla sua "Madonna con Bambino e Sant'Anna" conservata al Louvre. Raffaello ha sicuramente guardato al genio vinciano (lo vediamo tra l'altro in tanti altri dipinti). Anche il paesaggio ricorda quelli leonardeschi, con colline, fiumi e ponti in lontananza.
Ma parliamo un po' della storia del quadro. Chi lo commissionò? Un commerciante di panni di lana, Lorenzo Nasi, in occasione del suo matrimonio con Sandra Canigiani. Lorenzo Nasi abitava a Costa San Giorgio. Sappiamo che la sua abitazione franò nel 1547 e questo provocò il forte danneggiamento del dipinto. Purtroppo fu ritrovato in brandelli, fortunatamente restaurato da Michele di Ridolfo del Ghirlandio.
Nel 1666 entrò nelle collezioni del cardinale Giovan Carlo de' Medici e grazie a lui giunse agli Uffizi.
Come detto poco più sopra, l'opera era stata gravemente danneggiata e poi restaurata. Ovviamente non aveva più il suo aspetto originario e tra il 2000 e il 2008 l'Opificio delle Pietre Dure decise di restaurarlo. Emersero subito, tramite raggi X, le fratture dei pezzi che erano stati rimessi insieme poco dopo il grave incidente. Poi sono stati evidenziati dei ripensamenti soprattutto nella parte del paesaggio. Il ponte per esempio è stato dipinto senza tecnica dello spolvero, quindi senza disegno preparatorio, di getto. Anche lo scollo del vestito della Vergine era più morbida.
Di stesso soggetto sono anche le due pale della "Madonna del Belvedere" e della "Belle Jardinière". La prima si trova a Vienna e la seconda al Louvre. In entrambi i casi è presente la Vergine con il Bambino e San Giovannino. Nella "Madonna del Belvedere" è chiaro ancora in maniera molto forte il richiamo a Leonardo, non solo per la posa delle figure ma anche per il paesaggio di fondo, con le montagne che degradano lentamente verso il cielo. La "Belle Jardinière" è così chiamata per il bellissimo tappeto erboso coperto di fiori su cui si trova la Vergine. In entrambe le opere Gesù e San Giovannino giocano con una croce astile (e non con un cardellino).
Quale versione vi piace di più? Ne avete mai vista qualcuna dal vivo? Scrivetelo qui sotto nei commenti.
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