"Lo potevo fare anch'io" di Francesco Bonami
Chiunque , almeno una volta nella sua vita avrà detto o pensato questa frase: “Potevo farlo anch'io! Questa non è arte!”.Nonostante tutto, i critici ritengono certe opere vere e proprio opere d'arte, tanto da esibirle in bella mostra anche nei musei più importanti del mondo. Come fanno a dare giudizi così certi su opere che agli occhi “umani” appaiono solo delle brutte cose? Francesco Bonami, nel suo libro “Lo potevo fare anch'io” spiega proprio come un critico può giudicare un'opera, una vera opera d'arte, quali sono le sue motivazioni e perchè tali opere, magari, abbiano più valore di tante altre.
Sicuramente, in un mondo pieno di tanti cambiamenti, non si può più pensare all'arte del periodo rinascimentale o barocco. Non si può più pensare alla perfezione artistica di personaggi come Michelangelo o Raffaello, che badiamo, anche loro, nel tempo in cui sono vissuti, hanno avuto rifiuti e critiche da parte di committenti e critica generale! Oggi, l'arte non è più “quella di una volta”, (anche se questo non significa che non esistano ancora artisti che si dilettano tra tele e pennelli), ma questo non significa che siano tutte opere da buttare al secchio perchè brutte o antiestetiche. C'è un altro modo di esprimere la propria creatività, non più solo quadri o sculture che rimandano alla perfezione classica.
A volte bisogna chiedersi come mai le tecniche tradizionali non siano più usate, probabilmente non sono ritenute adatte a esprimere determinati concetti, a volte anche piuttosto forti, nei confronti della società in cui si vive. Un esempio può essere Maurizio Cattelan con i suoi bambini appesi ( o meglio sarebbe dire impiccati) in piazza a Milano o al suo asino impagliato appeso al soffitto, o meglio ancora alla piccola riproduzione di Hitler inginocchiato come per redimersi da tutti i peccati commessi. Tutte opere, o meglio installazioni, che hanno fatto e fanno tuttora discutere la critica e non solo. Ma ci siamo mai chiesti il loro significato? Ci siamo chiesti perchè un quadro semplice e carino non venga più realizzato? Cattelan poteva fare la stessa opera riprodotta su una tela, poteva riprodurre il suo asino, o il suo piccolo Hitler su una bella tela, ma non l'ha fatto... ha preferito realizzare un' installazione, sicuramente di maggiore impatto, ma questo non significa che non sarebbe stato criticato se l'avesse realizzato su una tela, sarebbe stato lo stesso screditato... è il gesto che conta! Ora ho citato Cattelan, ma si potrebbero fare tanti altri esempi, un'infinità di artisti del nostro tempo!
Francesco Bonami da tutte queste spiegazioni con un linguaggio semplice, che quindi lo rende leggibile anche a un pubblico non addentrato nel tema, ma a tratti usa anche un linguaggio spiritoso e irriverente nei confronti di certi artisti verso cui lui non nutre una così grande simpatia (Guttuso per esempio).
Consiglio questo libro a tutti, sia a chi è amatore dell'arte contemporanea, sia a chi, scettico, prima di documentarsi, punta il dito contro la maggior parte degli artisti contenmporanei.
Il mio voto sul libro è sicuramente un bel 10!
Federica Pagliarini
"Caravaggio segreto" di Costantino d'Orazio
Il libro “Caravaggio segreto” di D'Orazio Costantino ripercorre in maniera avvincente la vita del genio di Caravaggio. Le domande su di lui sono ancora tante... chi è davvero Michelangelo Merisi detto il Caravaggio? La sua figura è stata molto controversa e ancora oggi è avvolta da tanti misteri, che si spera un giorno possano essere totalmente risolti. Il compito che si assume lo storico dell'arte Costantino D'Orazio è quello di cercare, fino a che è possibile, risposte alle tante domande che si celano sotto i suoi meravigliosi quadri, a partire dalle opere giovanili come il famoso “Bacchino malato”, fino ad arrivare alle opere più tarde, forse quelle più intrise di pathos e quindi di quesiti, come il “David e il Golia” che viene considerata la sua ultima opera datata prima della morte prematura e probabilmente concepita come dono per il Papa per poter così essere assolto e tornare finalmente a Roma dopo tanto errare.
Per capire questo grande artista e quindi i suoi capolavori, non bisogna guardarlo con sguardo canonico, ma con occhi nuovi, capaci di di cogliere anche gli indizi più nascosti.
Chi ama questo pittore non potrà far altro che leggere questo interessantissimo libro, scritto per una vasta gamma di spettatori, dai meno esperti della materia a chi è invece esperto e pensa di conoscerlo bene,ma resterà stupito nel trovare nel suo percorso, un modo nuovo di apprezzare le sue opere, come se le vedesse per la prima volta.
Federica Pagliarini