“Chinati davanti a te stanno gli Dei, lodando la forza del creatore.
Re e capo di ogni dio, noi celebriamo la tua forza perché tu ci hai creati.
Ti veneriamo perché tu ci hai formati.
Cantiamo inni di lode perché tu ci protegga.”
(Inni di Amon)
La religione egiziana è qualcosa di affascinante e complesso, qualcosa che si è andata modificando nel tempo e che, riguardo alla sua meravigliosa creazione, ha più e più miti formatisi accuratamente nelle città più importanti dell’Egitto, al fine di far prevalere se stesse e il proprio dio patrono sulle altre.
Troviamo per esempio Eliopoli, nei pressi de Il Cairo, in cui in principio nelle acque del caos Nun giaceva addormentato lo spirito del creatore, il quale venne a posarsi su una collinetta emersa, l’Egitto stesso; egli era Atum-Ra, il Sole, e diede vita a Shu e Tefnut, l’aria e l’umidità, e dai due gemelli nacquero Nut e Geb, il cielo e la terra, costantemente abbracciati e separati da Shu affinché la vita potesse finalmente germogliare. Così cielo e terra vennero separati e nacquero Osiride, Iside, Seth, Nefhti e il figlio dei primi, Horus che, insieme ai quattro progenitori formavano l’Enneade, le nove divinità di Eliopoli.
A Ermopoli, invece, nella materia primordiale nuotavano otto divinità, Nun e Nanhet (le acque), Het e Hanhet (lo spazio infinito), Kek e Hehet (l’oscurità) e Amon e Amanuet (l’ignoto): erano l’Ogdoade, gli otto di Ermopoli, e da loro, uniti in un grande uovo, nacque Atum-Ra, il creatore.
Gli dèi di Ermopoli erano quindi precedenti all’Enneade di Eliopoli, ma tutto conduceva in ogni caso alla creazione del dio solare Atum-Ra, il tutto e il creatore stesso dell’universo, colui che con le proprie barche, quella del giorno e della notte, viaggiava nel cielo.
Ma la divinità di cui oggi vogliamo parlare è una “nascosta” tra gli otto di Ermopoli, destinata a diventare fondamentale, creatrice essa stessa e conservatrice del mondo!
Si tratta di Amon, il “dio nascosto” appunto, colui che sarà destinato a diventare il dio supremo, Amon-Ra, la divinità solare per eccellenza.
Amon era raffigurato con il corpo umano e a volte la testa di ariete, sul capo una tiara con due alte piume: l’ariete, insieme all’oca, era infatti l’animale a lui associato e la sua presenza era attestata a Tebe già durante la XI dinastia, città destinata a diventare il centro principale del suo culto.
All’inizio egli fu una delle otto divinità primordiali di Ermopoli e, insieme alla sposa Amanuet, simboleggiava il mistero e lo spazio invisibile. Secondo la tradizione antica egli si era autocreato mentre, secondo la tradizione tebana, era nato dall’unione di Thot e di Maat, la sapienza e l’ordine. In ogni caso a partire dalla XII dinastia, dal 2000 a.C. circa, salì al rango di dio supremo, soppiantando il dio guerriero Montu: il potere dell’Egitto cresceva, così come i suoi possedimenti e, insieme a questi, aumentarono anche l’influenza e le ricchezze di Amon.
Con la XVIII dinastia la dea Mut, metà donna e metà avvoltoio, con in testa le corone dell’Alto e del Basso Egitto, assorbì Amanuet e divenne sposa di Amon e, insieme al figlio Khonsu, il dio lunare, nato dalla loro unione, essi formarono la triade divina di Tebe, destinata ad essere celebrata nel tempio di Karnak, il più vasto dei complessi religiosi dell’antico Egitto.
La coppia era celebrata ovunque, Amenhotep III e Ramses II dedicarono loro anche il grandioso tempio di Luxor, le loro nozze facevano persino parte delle feste annuali e Amon divenne finalmente il dio supremo del pantheon egizio, non più un “dio nascosto” ma universale e assimilato addirittura a Ra: Amon-Ra era sorto.
In seguito contro il dio venne a porsi Akhenaton, il faraone eretico che cercò di instaurare il culto unico di Aton, abbattendosi con violenza su Amon, sulle sue rappresentazioni e sul suo clero…ma Amon non scomparve mai del tutto, prosperò nascosto e tornò alla luce dopo il faraone che aveva tentato disperatamente di sconfiggerlo.
Amon-Ra tornò in tutto il suo solare splendore, si era tentato di nasconderlo, di sopprimerlo ma alla fine i suoi fedeli seguaci lo avevano mantenuto in vita nei tempi bui di Akhenaton per poi farlo tonare a splendere. Tebe cominciò purtroppo a decadere ma Amon rimase come anche i suoi templi minori fino all’epoca greco romana, e fu persino il suo oracolo nell’oasi di Siwa a legittimare Alessandro Magno nella sua conquista dell’Egitto.
Amon-Ra rimase per sempre il dio creatore e supremo dell’Egitto.
“Oh Amon, Amon, che sei nei Cieli
Padre di Chi non ha Madre.
Quanto è dolce pronunciare il tuo nome.
Dacci come la gioia di vivere, il sapore del pane per il bimbo,
sia fatta la tua volontà come in Cielo cosi in Terra.
Tu che mi hai fatto vedere le tenebre, crea la luce per me.
Fammi dono della tua grazia, fa che io veda te ininterrottamente!”
Di Silvia Urtone
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