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Emozione Arte

Henri Rousseau: pittore primitivo e naif

Di Federica Pagliarini


Henri Rousseau è un pittore francese, nato a Laval il 21 maggio 1844. La sua formazione artistica è da autodidatta. Non frequentò scuole di disegni o accademie di Belle Arti. Si accinse alla pittura intorno ai quarant'anni. Ma cosa fece prima di questo periodo e in che modo di avvicinò all'arte?

Nel 1863 si arruola come fante al distretto di Angers per evitare la casa di correzione a causa di un furto di qualche franco nello studio di un avvocato, per cui scontò un mese di prigione.

Muore il padre nel 1868, si trasferisce a Parigi lavorando come segretario nello studio di un ufficiale giudiziario. Nel 1879 si arruola come soldato semplice per combattere nella guerra di Prussia, ma viene congedato perché la madre era vedova. Nel 1871 lavora come gabelliere nell'ufficio comunale del dazio di Parigi. Da qui deriva il suo appellativo del "Doganiere".

Sarà durante il servizio militare che incontrerà alcuni soldati reduci dalla campagna militare in Messico. I loro racconti della giungla hanno permesso a Rousseau di immagazzinare tutti quei paesaggi esotici che si possono rivedere sulle sue opere, a metà tra il fantastico e l'onirico.

Del 1877 è il suo primo dipinto: Paesaggio invernale con episodio bellico.

Rousseau lavorò da solo, avendo il supporto di artisti accademici come Félix Auguste Clément e Jean-Léon Gérôme. La sua prima opera fase è certamente il suo Autoritratto-paesaggio del 1889-90. Qui è evidente lo stile naif, per cui venne sempre criticato, visto come un pittore scialbo, senza formazione e senza carisma, almeno dai contemporanei. In realtà il suo stile è unico, primitivo: colori piatti, squillanti, assenza di prospettiva, scene oniriche; la sua arte è un marchio ed è subito riconoscibile.


Henri Rousseau, "L'Incantatrice di serpenti", 1907, Museo d'Orsay, Parigi


Da autodidatta frequentò il Louvre di Parigi ed ebbe modo di vedere con i propri occhi i capolavori di artisti come Delacroix. Esporrà nel Salon officiel, ma venne rifiutato e sarà poi accolto nel Salon des Indépendants, molto più aperto e meno severo, a cui partecipa assiduamente per parecchi anni.

Come abbiamo detto prima, all'inizio Rousseau dà scarso peso alla prospettiva, le sue scene risultano piatte, senza carisma, rappresentano scene fortemente realistiche, con una luce piatta, fortemente "sintetica", irreale. Nella sua fase più matura tutto questo continua, ma inizia a dare più importanza per esempio alla prospettiva e alla luce, che diventa reale, attinente con la realtà.

Le opere su cui vorrei soffermarmi oggi, sono quelle che rappresentano i suoi paesaggi naturali, onirici e surreali, quelli che dipinse all'inizio del Novecento.

L' Incantatrice di serpenti è un dipinto realizzato nel 1907 ed era un regalo per la madre dell'artista Robert Delaunay. È stato esposto nel Salon d'Autumn sempre nel 1907 e oggi si trova a Parigi, al Musée d'Orsay. Lo stile è evidentemente naif, i colori sono accesi, piatti, le linee sinuose. Sembra quasi di vedere delle illustrazioni per bambini. Sembra di trovarsi dentro una favola: una donna, dall'aspetto esotico, si trova alla sinistra del quadro, è in piedi e suona un flauto. Intorno a lei si vedono degli animali, incantanti dalla sua musica. Bellissima la raffigurazione delle foresta, con le fronde delle piante definite in maniera dettagliata. Sullo sfondo si vede un fiume e il cielo è illuminato dalla luna piena. Ci stiamo avvicinando letteralmente al surrealismo di Magritte, un dipinto a metà tra sogno e realtà.


Henri Rousseau, "Il sogno", 1910, Museum of Modern Art, New York

Il Sogno è un dipinto realizzato qualche anno dopo, nel 1910, ed è una delle ultime opere di Rousseau. Anche in questo caso sembra di trovarci in un'atmosfera surreale. Una donna è sdraiata su un divano rosso e sembra richiamare nella posa l'Olympia di Manet (1863). Intorno a lei, in mezzo ad una vasta foresta, si scorgono animali e una donna nera che suona un flauto, simile a quella dell' Incantatrice di serpenti. Il dipinto venne accompagnato da una poesia: l ' Inscrizione per il sogno. Rousseau aveva paura che il dipinto non venisse compreso e lo corredò di una "spiegazione". Così recita:



Yadwigha in un bel sogno dolcemente addormentata sentì il suon di cornamusa d'un incantator cortese. Mentre la luna riflette sui fiumi [o fiori] i verdi alberi, serpenti l'orecchio prestan alle liete melodie.


Henri Rousseau morì a Parigi il 2 settembre 1910. Era stato ricoverato in ospedale a causa di un malore.


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