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Il Teatro Marittimo di Villa Adriana. L’animo introverso dell’imperatore buono si fa architettura

“Costruire, significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell'uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre; contribuire inoltre a quella lenta trasformazione che è la vita stessa delle città.”

(Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar)

Tollerante, colto, pacifico, dedito alle arti e alla cultura, costruttore di molteplici edifici…

Adriano è quello che viene definito uno degli “imperatori buoni”.

Succedette nel 117 d.C. al condottiero e conquistatore Traiano, sotto il quale l’Impero Romano raggiunse la sua massima espansione territoriale, e regnò fino al 138 d.C. regalando al mondo scritti e bellezze architettoniche. Aveva uno spirito colto e introverso, amava profondamente l’arte greca, e scelse di abbandonare le estreme conquiste fatte dal suo predecessore per una politica di accordi e rinunce, decisamente non bene accolta dai sostenitori più vicini a Traiano: da un lato Adriano pose fine alle conquiste focalizzandosi sul rafforzamento dei confini, dall’altro rinsaldò con stretti legami religiosi e culturali i rapporti tra Roma e le province che avevano fatto parte dei regni ellenistici.

Il risultato fu la costituzione di un nucleo compatto di difesa contro le pressioni sempre più forti delle popolazioni barbariche.

Viaggiò in Grecia e nelle provincie d’Oriente per conoscere il proprio popolo, portò avanti la sua missione politica ma al contempo si riempì gli occhi e il cuore di meraviglie che riportò a casa, trasformandole in idee e progetti che troveranno il loro compimento nella realizzazione del suo capolavoro, la grande residenza extraurbana di Villa Adriana, situata nei pressi di Tivoli, sulla Via Tiburtina, e realizzata tra il 125 e il 135 d.C.

Con Villa Adriana l’imperatore realizza il suo desiderio di creare ambienti nuovi, sia intimi che grandiosi, sia per sé che per gli altri, tutti diversissimi tra di loro, stupisce e diffonde il “bello”, ciò che egli agogna, e crea luoghi vicini al suo sentire, trasportando lo spettatore nel suo animo e nei posti visitati nei suoi splendidi viaggi nell’Est.

È il luogo da lui più amato e il primo nucleo della villa ne incorpora una di età sillana, giunta forse in proprietà di sua moglie: proprio qui sorge il singolarissimo Teatro Marittimo, forse la prima parte abitata da Adriano, la sua residenza provvisoria.


Teatro Marittimo, il porticato

L’edificio prende questo nome nel ‘700, a causa di un raffinato fregio figurato con soggetto marino, ma tutto è tranne che un teatro!

Viene iniziato nel 118 d.C. nei pressi della villa repubblicana, è un complesso assai singolare ad un solo piano e si tratta di una dei monumenti più noti di Villa Adriana, estremamente suggestivo, scenografico e innovativo.

L’ingresso principale era rivolto a nord, situato davanti a uno spazio verde accanto al giardino delle Biblioteche e unito con la terrazza inferiore: al luogo si giungeva passando da un pronao rettangolare (di questo restano solo le basi delle colonne) a un atrio abbellito da nicchie rettangolari e infine all’ingresso che si apriva su un portico.


Teatro Marittimo visto dall'alto


Attraversato l’ingresso ci si trovava davanti un portico circolare sorretto da colonne ioniche e coperto da una volta a botte, il cui colonnato si rifletteva sulle acque di un canale che circondava un’isola artificiale, originariamente collegata da due ponti girevoli in legno; i due ponti trovavano alloggio per lo scorrimento ed erano ubicati vicino ai corridoi di accesso, le fauces, posti esternamente all’atrio; oggi i due ponti di accesso non esistono più e l’isola è collegata tramite un ponte in muratura realizzato nel periodo tardoantico.

Al centro del canale un’isola artificiale si 45 m di diametro, sulla quale veniva a trovarsi un edificio che appariva come una vera e propria domus, una residenza minore all’interno della residenza imperiale: lo spazio interno, infatti, seppure ridotto e da adattarsi a una forma circolare, è stato sfruttato in maniera ottimale per realizzare ambienti idonei alle varie esigenze dell’imperatore!

Atrio, cortile, un portico per passeggiare, il triclinio per i banchetti, il tablino, i cubicola, ovvero le stanze da letto, perfino le latrine e un impianto termale…tutto in miniatura era costruito per permettere una vita confortevole in tutti i suoi aspetti.

Il Teatro Marittimo è una vera e propria villa in miniatura che possiamo apprezzare ancora oggi e in cui si mescolano l’estetica e il comfort, la bellezza e la funzionalità: il risultato è un luogo perfetto per ritirarsi a svolgere in tutta tranquillità le proprie attività.

E in effetti è proprio il luogo adatto a un uomo dall’animo introverso e colto come Adriano, un animo che, partecipando probabilmente direttamente al progetto dell’edificio, è riuscito a dare vita a un qualcosa che fosse vicino alla sua parte più intima e che potesse mostrarla a tutti attraverso l’architettura e l’arte.

Quello che ne è nato è uno straordinario complesso suggestivo, scenografico e bellissimo, con un alternarsi continuo di linee rette e linee curve, e con effetti di luce e della sua rifrazione nel canale.

Il Teatro Marittimo è l’anima di Adriano stesso.


Di Silvia Urtone

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