Di Daniela Tonti
Toyohara Chikanobu, conosciuto come Yōshū Chikanobu e figura di spicco del periodo Meiji (1868-1912), era nato nel 1838 nella prefettura di Niigata. Servitore, come suo padre, del clan Sakakibara, studiò arti marziali sin da giovane e nel 1860 partecipò alla battaglia di Ueno, durante la guerra Boshin. In questi anni il Giappone stava subendo profondi cambiamenti, soprattutto sotto l’aspetto culturale e commerciale a causa dell’influenza degli occidentali che proponevano la fine dell’isolazionismo, ovvero del lungo periodo di chiusura del Giappone con l’estero, e una modernizzazione del paese. Chikanobu si unì ai guerrieri dello Shōgitai, una élite di samurai che combatteva per lo shogunato Tokugawa contro le trasformazioni volute dall’Imperatore Meiji. Nel 1868 venne catturato dai nemici ma presto rilasciato grazie alla sua ben nota fama di artista. Mostrò un particolare talento per la pittura sin da piccolo e continuò la sua formazione presso la scuola Kanō. Intorno al 1875 si trasferì a Tokyo e iniziò a lavorare come artista.
GENERE ARTISTICO
Utilizzando lo stile ukiyo-e 浮世絵 (immagine del mondo fluttuante), un genere di stampa artistica su blocchi di legno, Chikanobu ricreava scene di battaglie, meravigliosi paesaggi, attori del teatro kabuki, splendide donne e abili guerrieri, messi in risalto da brillanti e vivaci colori come il blu, il rosso e il viola.
Con la fine dell’isolazionismo, terminò anche il lungo periodo di pace e tranquillità di cui il paese aveva goduto fino a quel momento e cominciarono a scoppiare numerose battaglie. Questi sconvolgimenti portarono Chikanobu a voler realizzare, verso la metà del 1870, alcune stampe che documentassero tali eventi.
Tra queste abbiamo oltre 45 stampe trittico del 1877 che ripropongono la ribellione di Satsuma (1877), una rivolta di ex samurai capeggiata da Saigo Takamori contro il governo Meiji. Sempre con stampe trittico viene rappresentata la guerra sino-giapponese (1894-1895), come nella Vittoria ad Asan (Victory at Asan) incentrata sulla battaglia del 29 luglio 1894. Ebbe poi un grande successo quando, nel 1884, rappresentò su almeno dieci trittici il tentativo di assassinio di Hababusa Yoshitada, il rappresentante giapponese in Corea e il rogo della legazione giapponese.
BIJINGA
Chikanobu aveva una passione e una grande abilità anche per il Bijinga 美人画 (dipinti di belle donne), in particolare amava dipingere le mode femminili, lo stile di vita, l’evoluzione degli abiti giapponesi, da quelli tradizionali a quelli occidentali, il trucco e le acconciature come in Lo Specchio degli Anni (Jidai Kagami), 50 disegni dove le donne vengono raffigurate mentre si imbellettano il viso e si sistemano i capelli. In cima ad ogni disegno vi è raffigurata una scena tipica del periodo con colori bruni e uniformi e la carta è un po' frastagliata per dare la sensazione che sia una carta antica.
Indossano abiti tradizionali che riflettono la moda del periodo, dai colori audaci, i loro volti sono espressivi e sono intente a svolgere alcuni dei passatempi più comuni e popolari dell’epoca.
Dello stesso anno è Festa dell’osservazione della Luna Autunnale (Moon Viewing Party), che fa parte della serie Signore del Palazzo di Chiyoda (The Ladies of Chiyoda Palace), anche qui viene rappresentata una bellissima donna alle prese con una composizione floreale, altro passatempo tipico dell’epoca, in attesa di vedere la luna d’autunno in un evento che si celebra nella festa chiamata Tsukimi. La particolarità di questa stampa a blocchi di legno è che fa parte di una serie composta da tre dipinti, i quali ritraggono oltre alla donna con il vaso, un samurai e un lottatore di sumo e che sono stati creati in modo da poter essere ammirati anche separatamente l’uno dall’altro.
Di questa stessa serie fa parte inoltre Festa di Tanabata (Tanabata Festival) del 1896, in cui viene rappresentata una giovane intenta ad appendere strisce di carta colorata sui rami di bambù. Difatti la tradizione vuole che in questa festa ognuno scriva il proprio desiderio su un pezzo di carta e lo appenda nella speranza che si avveri.
Chikanobu creò in seguito una serie di opere chiamate Collezione del Monte Fuji (Collection of Mt. Fuji), in cui esprime la sua passione per tutti i suoi generi artistici riproponendo la bellezza femminile, talvolta anche nelle vesti di donne guerriere. In particolare in una di queste stampe, Angelo sulla spiaggia di Miho (Angel on Miho Beach) creata nel 1891, possiamo notare l’uso di colori vividi ma soprattutto, se guardiamo con attenzione, ci accorgiamo della presenza di un uomo che sbircia dietro l’albero sullo sfondo. Quell’uomo rappresenta l’occhio di Chikanobu, sempre attento ai dettagli.
Il popolo giapponese aveva sempre più nostalgia delle tradizioni e dei valori perduti dopo la modernizzazione, così Chikanobu decise di realizzare stampe su fogli singoli, dittici e trittici per mettere in evidenza gli aspetti della cultura giapponese che via via stavano scomparendo. Nei primi anni del ventesimo secolo creò nuove opere raffigurando valorosi samurai e donne coraggiose affinchè fossero di ispirazione per riconquistare l’antico spirito del popolo giapponese e i princìpi dimenticati. Con il tempo Chikanobu non produsse più stampe e morì nel 1912 per un cancro allo stomaco.
Resta comunque uno degli artisti più talentuosi del Giappone, in grado di utilizzare una tecnica innovativa in cui mescolava nuovi elementi stilistici a quelli della vecchia arte di stampa giapponese. Adoperò le sue eccezionali capacità artistiche per riproporre eventi storici di grande importanza, per far assaporare le bellezze del suo paese, per far conoscere la cultura del suo popolo, viaggiando tra l’antico e il moderno e così facendo ha caratterizzato ogni sua opera di un unico e straordinario fascino.
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