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Dalì, il sogno del classico

Sarà in mostra dal 1 ottobre 2016 al 5 febbraio 2017 la mostra Dalì. Il sogno del classico alla Fondazione di Palazzo Blu a Pisa. Dalì nacque a Figueres in Catalogna nel 1904 e morì sempre a Figueres nel 1989.

Ancora una volta tornano gli artisti più importanti del Rinascimento, tra tutti il grande Michelangelo. Anche un artista surrealista come Salvator Dalì se ne avvicina e ne rimane colpito e attratto.

Saranno esposte oltre 150 opere provenienti dal “Museo Fondacion Gala-Salvator Dalì de Figueres” e dal “Dalì Museum” di St. Petersburg in Florida. La maggior parte sono opere inedite, poco conosciute al pubblico. Alcuni quadri sono Senza titolo. Mosè da quello della Tomba di Giulio II di Michelangelo; Senza titolo. Cristo della Pietà di Palestrina attribuita a Michelangelo, Senza titolo. Giuliano de' Medici di Michelangelo e Senza titolo. Dal ragazzo accovacciato di Michelangelo. Questi sono alcuni dei suoi ultimi dipinti degli anni Ottanta. Si cerca quindi di analizzare la parte finale della carriera del pittore che è quella meno conosciuta.

La mostra però si apre con quattro quadri degli anni Cinquanta che mettono in evidenza una svolta religiosa nell'arte di Dalì, che avverrà durante il suo soggiorno in Europa di quegli anni, quando, dopo aver passato otto anni negli Stati Uniti con la sua amata Gala, a causa della Guerra Civile Spagnola nel 1948, sono costretti a tornare a Port Lligat e poi in Italia. Sono questi gli anni in cui pubblica il suo Manifesto mistico (1951), che vuole spiegare la sua teoria mistica e religiosa.

In mostra ci saranno anche una serie di xilografie che illustrano la Divina Commedia di Dante. Sono state commissionate nel 1950 dal Ministero della Pubblica Istruzione, dopo che Dalì aveva realizzato già alcuni acquarelli sul poema dantesco. Dato che la scelta dell'artista ricadde su un artista spagnolo, il governo italiano decise do togliere la commissione a Dalì, L'artista si sentì insultato, così raddoppiò il prezzo e i diritti di riproduzione vendendoli a Joseph Foret, che pubblicò 100 acquarelles pour la Divine Comédie de Dante Alighieri par Salvator Dalì nel 1960.

Un'ultima parte della mostra è poi dedicata ai disegni. Sono esposti i 30 disegni e acquarelli che raccontano la leggendaria vita di Benvenuto Cellini, un incarico che venne dato a Dalì nel 1945 dall'editore “Doubleday&Company”. Ancora una volta tornano gli artisti del passato ad insegnare e stupire.

La mostra è stata quindi incentrata su tutta quella parte del lavoro dell'artista spagnolo che meno siamo soliti vedere nelle mostre personali di Dalì. Vuole sottolineare come l'antico, sia stato e sarà sempre la base da cui tutti gli artisti partono per la loro ricerca pittorica. Non basterebbe una pagina per fare un elenco di tutti gli artisti contemporanei che hanno preso come personali modelli iniziali i grandi del passato.

Federica Pagliarini

COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 12

ridotto € 10

universitari di giovedì e gruppi scuole € 5.

ll biglietto consente l'accesso alle collezioni permanenti della Fondazione Pisa presso Palazzo Blu.

Prenotazione e prevendita € 1.50

Sito ufficiale: http://www.mostradalipisa.it


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