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La street art che fa polemica a Milano

La street art sta facendo parlare nuovamente di sé in questi giorni. Parliamo di “Blu”, street artist italiano. Nel 2007 realizzò un murales sul muro del Pac, il Padiglione di arte contemporanea di Milano, insieme ad un altro street artist: Ericailcane. Era stato fatto in occasione di una mostra che, per la prima volta, dava importanza alla street art, si intitolava: “Street art, Sweet art”. Da qualche giorno ci si sta interrogando sul suo smantellamento, ma perché? Il murales rappresenta una festa tra cocainomani, dove la droga è la protagonista principale. Sono ormai dieci anni che il Pac mal sopporta questo graffito e l’8 marzo ha indetto un’assemblea, dove hanno partecipato anche molti street artist milanesi, per decidere che fine far fare a questo murales. Naturalmente repentina è stata la risposta negativa degli artisti che hanno dato origine all’hastag #occupypac con annesso striscione. Una protesta simbolica con il metaforico sondaggio: “Ti va se copriamo con una colata di cemento l’Arco della Pace?”, “Copriamo il Quarto Stato che è diventato un po’ obsoleto con tutti quei poveracci in marcia?” Un’iniziativa provocatoria e d’effetto, contro il sondaggio vero che vuole portare avanti il Pac in questi giorni.

Non possiamo negare che la street art stia diventando un genere artistico a tutti gli effetti e negare la sua libertà sembra quasi un affronto. Tra l’altro è un’arte che colpisce direttamente il pubblico, d’impatto forte sulla comunità. Non a caso, qualche anno fa Blu decise di coprire alcuni dei suoi graffiti a Bologna contro l’idea di staccarli per portarli dentro un museo. La street art non è da museo o galleria, è da strada e tale deve rimanere.

Blu ha cominciato la sua carriera proprio a Bologna nel 1999, quando realizzò dei graffiti nella zona dell’Accademia delle Belle Arti e utilizzava ancora le bombolette spray. Dal 2001 comincerà ad utilizzare vernici a tempera. Realizza maggiormente umanoidi sarcastici e drammatici, ispirati sicuramente ai fumetti. Anche lo street artist Ericalcane ha cominciato la sua carriera all’inizio del 2000 sempre a Bologna, in particolare nei centri sociali. Realizza animali inquietanti con movenze umane, molto grandi, con significati sociali ed ecologici.

Stando alle volontà degli street artist, le città dovrebbero tutelare i murales e creare delle iniziative per la loro diffusione.

Vedremo nei prossimi giorni come andrà avanti la questione: se avranno la meglio gli street artist o le volontà dei dirigenti del Pac di Milano.

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