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La chiesa di San Paolo dentro le mura a Roma

Mi sono per caso imbattuta nella bellissima chiesa di San Paolo dentro le mura a Roma, nel rione Castro Pretorio, in via Nazionale. Tante volte mi era capitato di vederla dal di fuori, ma gli impegni e la fretta della routine quotidiana non mi aveva mai dato modo di visitarla all’interno. Circa due settimane fa invece, avendo del tempo libero, ho deciso di entrarci e sono rimasta decisamente affascinata. Il nome, come si capirà, deriva dal fatto che la chiesa si trova dentro le mura di Roma, e si distingue dalla più famosa San Paolo fuori le mura, che si situava circa 2 km fuori le mura aureliane.

Dall’esterno la chiesa sembra riecheggiare lo stampo tosco-senese del periodo romanico: strisce di mattoni rossi alternati a travertino bianco. In realtà la chiesa non è di quel lontano periodo, ma è stata costruita tra 1873 e il 1880 dall’architetto inglese George Edmond Street. La chiesa è anglicana, la prima non cattolica costruita a Roma dopo l’Unità d’Italia. Il reverendo Robert J. Nevin comprò il terreno e ottenne dal Governo i permessi per far costruire l’edificio. L’edificazione della chiesa venne facilmente concessa grazie alla nuova costituzione italiana. Infatti nel 1870, Roma non era più governata dallo Stato Vaticano e si diede la libertà di costruire chiese anche non cattoliche.

Gli elementi che spiccano maggiormente si trovano all’interno. E’ divisa in tre navate con abside finale. Abside, coro e parete della facciata interna sono decorate. L’abside e il coro hanno degli splendidi mosaici, realizzati dall’artista pre-raffaelita Sir Edward Burne-Jones. Cosa raffigurano?. Sul primo arco che dà verso l’abside, c’è la rappresentazione dell’Annunciazione basata su un’antica leggenda. Maria è nel deserto, sullo sfondo una città. Sta bevendo da un ruscello. Mentre sta per tornare verso casa, l’arcangelo Gabriele la ferma per annunciarle la venuta di Cristo. Una tradizione iconografica molto particolare e che poco si vede nelle chiese cattoliche. Nella parte sinistra vediamo un pellicano, che nel Medioevo era simbolo di Cristo. Sull’arco rivolto verso il coro, c’è la rappresentazione dell’”Albero del Perdono” con Gesù sospeso su di esso e ai lati Adamo ed Eva.

L’abside vede invece una straordinaria rappresentazione di Cristo in gloria. Nella parte alta c’è una schiera di angeli e ai suoi lati trovano posto gli Arcangeli. Cristo ha nella mano sinistra il globo terrestre e la destra in segno di benedizione. Al di sotto corrono due scritte in ebraico e in greco:” Al principio Dio creò il cielo e la terra” (Genesi 1:1). Per sottolineare questo verso della Bibbia, vediamo una schiera di angeli intenti a dividere il cielo dalla terra. Nell’ultima fascia ci sono cinque gruppi di persone che rappresentano le varie funzioni e le varie classi che hanno storicamente creato la Cristianità. Da sinistra ci sono gli asceti, tra cui si riconosce solo San Francesco che riceve le stimmate. Il gruppo dopo raffigura le matrone, tra cui spicca Marta con le chiavi e la Maddalena con la scatoletta dell’unguento. Il gruppo centrale, il più corposo, rappresenta i personaggi più importanti della Chiesa del passato: cinque padri della Chiesa d’Oriente

e cinque della Chiesa di Occidente, con San Paolo. All’estrema destra c’è Maria con i Santi, insieme ai martiri: Santa Caterina, Santa Barbara, Santa Cecilia, Santa Dorotea e Santa Agnese. Infine cinque guerrieri cristiani, che sono anche patroni di alcuni paesi: San Giorgio d’Inghilterra, San Giacomo di Spagna, San Patrizio d’Irlanda, Sant’Andrea di Scozia e San Dionigi di Francia. I volti di queste figure sono poi particolarmente interessanti dato che sono state riprese da persone vissute in quel periodo. Per esempio Sant’Ambrogio ha il volto di J.P. Morgan che contribuì all’edificazione della chiesa.

Sulla parete posteriore della chiesa, c’è la rappresentazione della “Natività” con l’”Adorazione dei pastori” realizzate da George Breck. Al di sotto le due città sante di Betlemme e Gerusalemme. Ad entrambi i lati del rosone vediamo il cielo soleggiato e il cielo scuro con la luna e le stelle. Sulla sommità, ancora le parole, questa volta in latino: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. Sotto il rosone intravediamo Adamo che si sveglia nel giardino dell’Eden. Sulla fronte della facciata della chiesa, intorno al rosone, ci sono i quattro Evangelisti con i loro simboli. Sopra le porte d’ingresso ad ovest, c’è un mosaico con la rappresentazione di San Paolo che predica il Vangelo.

Bellissime anche le finestre vetrate delle navate laterali, interamente dipinte. Sono state realizzate da Clayton and Bell e raccontano la storia di San Paolo. Si comincia con la finestra su via Nazionale a destra della porta ovest e si conclude con la finestra vicino alla porta laterale, con il martirio di San Paolo alla Tre Fontane di Roma.

Alcune curiosità: nel 1940 la chiesa venne chiusa e messa sotto la protezione della legazione svizzera a Roma. Riaprì nel 1943 e divenne cappella per le truppe americane, che fecero costruire le panche (visibili ancora oggi) da un corpo furiere da assi di legno di pino.

Oggi la chiesa è usata per i concerti, grazie alla sua meravigliosa acustica e vengono allestite anche mostre di artisti contemporanei emergenti.

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